Audio tourWaterways Explorer: Il fiume e i suoi mestieri - I canali Battaglia e Bisat
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Audio tour Summary
Il mondo della navigazione fluviale non comprendeva solo i barcari, o marinai d’acqua dolce, ma includeva tutta una serie di figure professionali specifiche quali: traghettatori, cariolanti (trasportatori), cavalanti (conduttori di cavalli per il trasporto delle barche controcorrente), zattieri (conduttori di zattere), portinari (guardiani delle conche di navigazione), sabionari (trasportatori di sabbia e ghiaia), mugnai e persino osti. Sempre alla navigazione era poi legato il mondo degli artigiani addetti alla cantieristica navale: attività che richiedevano conoscenze specifiche e, per lo più, gelosamente tramandate di generazione in generazione: squeraroi (costruttori di barche), calafati (per impermeabilizzare i natanti), velai, remeri e canevini (addetti alla costruzione di vele, remi e corde di canapa). Questo mondo dinamico si contrapponeva alla staticità di quello contadino, tanto che i barcari erano spesso definiti ‘nomadi’ o ‘zingari’ per il loro modo di vivere sempre in barca e in movimento - e non con i piedi ben piantati a terra…
- 1 I 'professionisti' del fiume
- 2 Tutti i canali portano a Venezia
- 3 Le imbarcazioni
- 4 Le merci
- 5 Mulini, farina e mugnai
- 6 Il passo barca
- 7 Cavalanti lungo le alzaie
- 8 Pontemanco e le osterie
- 9 I benedettini e le bonifiche
- 10 Pescatori d'acqua dolce
- 11 Squeri
- 12 Proto-industria: la forza dell'acqua
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Il mondo della navigazione fluviale non comprendeva solo i barcari, o marinai d’acqua dolce, ma includeva tutta una serie di figure professionali specifiche quali: traghettatori, cariolanti (trasportatori), cavalanti (conduttori di cavalli per il trasporto delle barche controcorrente), zattieri (conduttori di zattere), portinari (guardiani delle conche di navigazione), sabionari (trasportatori di sabbia e ghiaia), mugnai e persino osti. Sempre alla navigazione era poi legato il mondo degli artigiani addetti alla cantieristica navale: attività che richiedevano conoscenze specifiche e, per lo più, gelosamente tramandate di generazione in generazione: squeraroi (costruttori di barche), calafati (per impermeabilizzare i natanti), velai, remeri e canevini (addetti alla costruzione di vele, remi e corde di canapa). Questo mondo dinamico si contrapponeva alla staticità di quello contadino, tanto che i barcari erano spesso definiti ‘nomadi’ o ‘zingari’ per il loro modo di vivere sempre in barca e in movimento - e non con i piedi ben piantati a terra…
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